Perché sono uno scrittore esordiente.
Scrivere o non scrivere? Questo è il problema. O meglio lo era.
Nella mia vita ho sempre preferito mettere nero su bianco le mie idee. Scriverne mi dà il tempo e la possibilità di metterle in ordine, verificarne la coerenza, approfondirne gli aspetti tecnici, ampliando le mie conoscenze e ottenendo un arricchimento personale. Ne curo costantemente l’esposizione affinché il ragionamento ne esca chiaro, completo e comprensibile. L’importanza di un termine preciso, la giusta tempistica verbale, l’uso corretto della punteggiatura sono sempre stati parte essenziale della mia esposizione.
Anche per un post su Facebook.
Poi il web è cresciuto, sono arrivati i “tweet”, la sintesi ad ogni costo ha avuto il sopravvento. Esiste, però, tutto un altro mondo che continua ad amare la lettura di un buon libro, fosse anche online o ricorrendo agli audio-libri. Potenziali lettori che vanno conquistati uno ad uno. Da qui la decisione di cimentarmi nella scrittura di qualcosa di più impegnativo di un post o un commento sul web e di provare ad essere all’altezza.
Alla mia età davvero una bella sfida.
Cosa posso raccontare - mi sono chiesto - ai miei potenziali lettori?
Di cronaca? Di politica? Di questioni sociali? Dei loro protagonisti e proposte?
Sinceramente argomenti troppo effimeri e volatili.
Ho così rispolverato la mia passione per la Storia, una tematica a dir poco immensa cui attingere per creare storie che mescolando personaggi e fatti inventati con quelli realmente vissuti e reali raccontassero il nostro passato, per conoscerlo meglio, interpretarlo e trarne, perché no, insegnamenti per il presente ed il futuro.
Ci riuscirò? Ce la farò a coinvolgere i lettori? Non lo so, io ci provo.
Ho già iniziato? Beh, qualcosa in arrivo c'è, ma calma, una cosa alla volta…
Oggi inizio un percorso che vuole andare oltre la mia persona e i miei romanzi. Seguimi e dammi una mano.
Comments