Le bombe a grappolo: i “proiettili alati” di Leonardo.
Nella lettura condivisa che sto seguendo questo mese con il Gruppo Thriller Storici e Dintorni - L'Eredità degli Sforza di G.L. Barone - in alcune parti del romanzo si parla della “cerata” che copre la stiva di un barcone dilaniata in più parti, o di un “frammento dell’assito crivellato di buchi”, o di oggetti sferici “con due protuberanze fuse ai lati”, come appunto delle piccole ali, o ancora di “palla di cannone in miniatura”.
Stiamo parlando in sostanza di quelle che si possono considerare le antesignane delle bombe a grappolo.
Leonardo, tra le innumerevoli armi disegnate ed inventate, di cui numerose messe a disposizione di Ludovico il Moro, c’era la “bombarda a frammentazione”, un cannone che lanciava palle esplosive che si aprivano lasciando uscire proiettili che si spargevano in ogni direzione.
“Ho anchora modi de bombarde
commodissime et facili da portare, et cum quelle buttare minuti (saxi a similitudine) di tempesta; cum el fumo di quella dando grande spavento all'inimico, cum grave suo danno et confusione.”
(dalla lettera a Ludovico il Moro tratta da il Codice Atlantico)
Deflagrando tutte insieme nella stiva del battello, come viene raccontato nel romanzo, è più che ovvio che lo abbiano fatto in mille pezzi.
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