Giovane tessitrice di lino nella Capri del ‘600
"La guardò da capo a piedi e la riguardò. Era lì, dritta e impettita davanti a lui, con una borsa in una mano, una splendida gonna di panno a pieghe color rubbia, un corpetto di velluto rosso abbottonato in vita che le metteva in risalto il seno avvolto nella camicia bianca e le sagomava i fianchi. I capelli le contornavano il viso, coperti da un panno di lino bianco ripiegato sulla testa e che le scendeva sulle spalle, fermato da un paio di fiori. Le spalle coperte da uno scialle nero e ai piedi un paio di pianelle basse lavorate. Elegantissima e bellissima!
«Beh, che stai guardanno? Mi fai entrare o mi lasci fuori la porta?» Il suo tono era deciso, secco, ma una leggera vibrazione nella sua voce trasmetteva tutta l’emozione che doveva provare nell’essere lì e nell’averlo lasciato a bocca aperta."
Ho scelto questo brano per darvi un’idea del personaggio Menuccia, sperando che ve la possa far immaginare.
Menuccia è indubbiamente uno dei personaggi principali, possiamo dire una coprotagonista e il suo inserimento nella trama contribuisce a sottolinearne il messaggio di fondo del romanzo, centrato sulla forza del sentimento che lega fin dall’infanzia lei a Lorenzo e Severino, quel senso dell’amicizia che se riesce a maturare indipendentemente dalla differenza di sesso può essere altrettanto forte e motivazionale dell’amore. Un personaggio che contribuisce a dare un tocco di rosa alla nostra storia, che a mio parere non guasta, perché se vogliamo essere realistici nella stesura di un romanzo, beh, gli amorosi sensi sono parte integrante e importante del nostro vivere quotidiano, oggi come nel ‘600.
Menuccia è una giovane caprese, orfana del padre – o meglio il padre pescatore è disperso presumibilmente catturato dai turchi in mare – impegnata ad aiutare la madre nel bilancio famigliare e per farlo si è industriata nella tessitura del lino, cui si dedica con orgoglio e passione. Alla tessitura del lino in Campania e a Capri in particolare nei secoli passati dedicherò un apposito post.
È lei che fin dalla tenera età insegue il suo sogno d’amore, lo coltiva con speranza e tenacia, tenendolo ben distinto dall’affetto amicale da cui è nato e che conserva, intatto, nei confronti dell'altro suo compagno d’infanzia. È lei che sollecita Lorenzo ad agire, che lo sostiene e lo supporta fino a diventare la motivazione principale nei momenti più difficili che il giovane dovrà affrontare per salvare i suoi amici. È lei che si ribella e resiste al maschilismo dell’epoca, che libera il suo essere donna senza remore, con sincerità e amore. È lei che ricorda il loro giuramento «Comites per saecula et saecula».
Seguendo Menuccia visitiamo, insieme a lei, alcuni angoli tra i più famosi oggi di Capri, a cominciare dalla Piazzetta, adibita all’epoca a mercato, in cui tiene il banchetto per la vendita dei suoi panni di lino, uno slargo chiuso su cui affacciavano il palazzo vescovile, la pro cattedrale di S. Stefano e il Campanile. Poi la seguiamo ai piedi dei Faraglioni mentre cura la macerazione degli steli di lino nelle acque salmastre delle piscine naturali della Fontelina, o sotto uno dei portici che si diramano dalla Piazzetta, o ancora accasciarsi disperata sui ciottoli della spiaggia di Marina Grande.
Un personaggio che sogna, ama, odia e perdona e lo fa con tutta sé stessa, nella Capri del '600 come potrebbe essere di oggi.
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