Un confronto un pò azzardato?
Con gli approfondimenti legati alla mia lettura di dicembre che sto portando avanti in questi giorni con il gruppo Thriller Storici & Dintorni, visti i miei precedenti con Masaniello non ho potuto fare a meno di imbattermi in un imprevisto confronto che mette in relazione la sua rivolta del 1647 a Napoli con quella coeva di Cromwell in Inghilterra, del 1649, o meglio le figure dei due rispettivi protagonisti.
Sembrerà ai più inadeguato l’accostamento tra questi due personaggi storici, Cromwell indiscusso signore dell’intero impero britannico per diversi anni ed il nostro povero pescatore la cui epopea si limitò solo a pochi giorni.
In realtà la fama ed il mito di Mas’Aniello e della rivoluzione scatenata dalle sue gesta precedettero quelle del suo più illustre omologo inglese, avendo le sue gesta messo in seria difficoltà uno dei principali regni sulla scena storica dell’epoca, ed ebbero estrema risonanza per l’intera Europa. Forse l’importanza della sua figura ed il significato “rivoluzionario” delle sue gesta ebbero maggior considerazione proprio tra i commentatori e gli storici del suo tempo che non dopo in patria, ridimensionati quasi ad un episodio cialtronesco ed improbabile dalla restaurazione spagnola e borbonica prima, o addirittura derisa e denigrata dalle istanze neo risorgimentali e unitarie dopo.
Ecco quindi due celebrazioni a carattere numismatico che accomunano i due “rivoluzionari”.
La prima è una medaglia di produzione olandese ottenuta per fusione e rifinita a bulino, di alto pregio numismatico. In essa Cromwell riceve una corona d’alloro da due soldati in vesti classiche, rinvio simboleggiante agli Ironsides, la cavalleria pesante che ebbe parte forse decisiva nella guerra civile inglese, con la scritta «OLIVER CROMWELL PROTECTOR V ENGEL SCHOTL YRLAN 1658», cioè “Oliver Crowell protettore di Inghilterra, Scozia e Irlanda 1658”.
Il ritratto di Masaniello è anch’esso abbastanza fedele ai ritratti che ne circolavano all’epoca in Europa, segno dell’attenzione che la questione destava, vestito semplicemente da pescivendolo con due popolani che lo incoronano con un diadema regale e la scritta «MAS’ANIELLO VISSCHER EN CONINCK V. NAPLES 1647», “Masaniello pescatore e re di Napoli 1647”. Da notare la differenza tra la corona d’alloro sul capo dell’inglese, simbolo di un governo che si estendeva su tutte le terre della Gran Bretagna comprese quelle oltremare, e la corona che simboleggiava il solo Regno di Napoli di cui Masaniello, peraltro, non fu mai re.
Ancor più dissacrante e derisoria è invece la seconda medaglia esaminata, anche questa di fattura olandese. Cromwell è si con l’alloro, ma con una fabbrica di birra come sfondo e lo stemma che sembra messo lì per caso appeso ad un chiodo su un muro, con l’incisione in latino «Cromwellus Victor Perduellis», cioè “Cromwell vincitore nemico pubblico”.
Masaniello, questa volta con ritratto meno fedele, ma comunque conforme a quelli in giro, ha alle spalle una casa in fiamme a sinistra e i suoi lazzari armati di lunghe pertiche a destra, alcuni dei quali impegnati a trafugare un pò di bottino, scalzo sopra un cumulo di reti e con un retino in mano e la scritta «Massanello vanus es rebellis» cioè “Masaniello vano e ribelle”. In realtà Tommaso Aniello d'Amalfi non era pescatore, ma pescivendolo.
L’intento riduttivo e derisorio per entrambi è palese, ma simboleggia la fama che entrambi hanno avuto e probabilmente il timore che le loro rivolte hanno suscitato nelle case regnanti dell’epoca fondate sull’assolutismo monarchico dell’epoca.
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